La traduzione dei siti web, anche detta localizzazione, è un’operazione complessa richiede l’intervento di varie figure professionali: il traduttore, il webmaster e eventualmente anche il SEO.
In questo breve articolo cercherò di descrivere in modo molto generico come viene fatta la localizzazione.
Il traduttore, nel caso della traduzione di siti, non si limita ad una semplice conversione del testo da una lingua ad un’altra, ma deve sapere adattare il testo da un lato alle aspettative del mercato di destinazione e dall’altro al contesto culturale della lingua di destinazione. Ad esempio, se sto traducendo il mio sito in inglese per il mercato anglosassone, eventuali valori monetari devono essere convertiti in sterline, le unità di misura in piedi, iarde, etc. Altro esempio molto semplice: quando mi rivolgo all’utente in inglese non mi devo porre problemi perché la persona a cui mi rivolgo è sempre “you”, in italiano di norma quando mi rivolgo all’utente web, uso la seconda persona singolare. Se sto traducendo la pagina web in francese invece mi rivolgerò all’utente dandogli del voi, usando quindi la seconda persona plurale. E ancora: i riferimenti ovvi per un utente italiano possono non essere ovvi per un utente francese, inglese o americano; devo quindi adattarli perché siano facilmente comprensibili al lettore finale. Questa operazione di adattamento è quella che per convenzione chiamiamo localizzazione.
Questa operazione è estremamente importante poiché qualsiasi sia l’obiettivo che voglio raggiungere tramite il mio sito (insegnare, vendere beni o servizi, divulgare informazioni), la chiarezza e l’immediatezza delle informazioni in esso contenute sono indispensabili per “trattenere” l’utente sul vostro sito.
Al traduttore i testi in lingua originale dovranno essere preferibilmente forniti in formato doc, txt o pdf. Nel caso in cui il contenuto di testo sia disponibile solamente sul sito, sarà necessario fornire al traduttore i dati che permettono l’accesso all’amministrazione del sito. La maggior parte dei siti oggigiorno dispongono di uno strumento chiamato CMS (acronimo di Content Management System) che dispone di un interfaccia di gestione dei contenuti del sito di facile utilizzo. Con il CMS non serve più essere un programmatore per poter modificare, integrare, eliminare o aggiungere contenuti all’interno di un sito: il traduttore, con un minimo di conoscenze informatiche, sarà in grado di operare senza il supporto di un webmaster.
Il sito non l’ho fatto io, come faccio a sapere se posso usufruire del CMS? Dovreste sapere con quale piattaforma software è stato realizzato il vostro sito. I siti recenti utilizzano spesso piattaforme quali WordPress o Joomla! che includono il CMS. Il modo più semplice per scoprire con quale piattaforma software è stato realizzato il vostro sito è chiedere alla persona che lo ha realizzato; altrimenti potete scaricare su internet Wappalyzer che, una volta installato, sarà in grado di elencarvi le specifiche del sito.
Il sito non è stato realizzato con piattaforma CMS ma in linguaggio HTML. Niente paura: si può naturalmente procedere all’aggiunta di nuove lingue, ma in questo caso il traduttore dovrà essere affiancato da un programmatore, che conosce il linguaggio HTML e sarà in grado di aggiungere i nuovi contenuti in lingue diverse.
È importante per il cliente capire queste differenze per essere in grado di capire in che caso è lecito che il traduttore richieda un costo più o meno elevato per il suo servizio. Molte agenzie di traduzione infatti applicano di default un supplemento di prezzo per estrarre i contenuti dal sito, ma, come precedentemente spiegato, tale aumento non può essere giustificato (a meno che non sia minimo) nel caso in cui sia disponibile il CMS.
Le traduzioni sono state caricate: come possiamo ora organizzare le versioni linguistiche in maniera intelligente? Esistono varie possibilità, ma ritengo che sia preferibile inserirle tutte all’interno dello stesso dominio: in questo modo concentriamo tutto il traffico web verso un unico sito rendendolo dunque più forte.
Optando per questa scelta si va però ad appesantire il sito, un sito pesante è un sito che si carica più lentamente. Per evitare che gli utenti si spazientiscano e abbandonino il sito, è possibile installare un CDN (Content Delivery Network) Globale, che permette di ottimizzare la velocità di caricamento.
È utile inoltre impostare il rilevamento linguistico automatico. Questo sistema rileva di norma l’indirizzo IP (codice identificativo che comprende informazioni quali la geo-localizzazione) del pc dal quale ci si connette. Rilevare in automatico la lingua preferita dell’utente è il modo migliore per assicurarsi che chiunque atterri su un sito ne comprenda il contenuto sin dalle prime visite. Vi consiglio tuttavia di dare comunque la possibilità all’utente di operare la scelta della lingua manualmente.
Dopo aver caricato le traduzioni e avere organizzato le versioni linguistiche, aggiungendo gli opportuni plug-in sopra elencati, dobbiamo adattare la struttura grafica del sito ai nuovi contenuti e eventualmente adattare i contenuti multimediali.
Se non siete in grado di svolgere le operazioni sopraelencate da soli, dovrete rivolgervi ad un webmaster: il traduttore, molto probabilmente, non sarà in grado di svolgere queste operazioni senza il supporto di un esperto informatico.
Infine, per dare maggiore visibilità ai nuovi contenuti sui mercati ai quali sono destinati, è utile chiedere un supporto SEO che operi una ricerca di parole chiave che verranno riconosciute e indicizzate sui motori di ricerca. Per ogni versione linguistica devono infatti essere identificate delle parole chiave diverse.